Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857)
, dico, questo compagno cade sulla via, e vi tocca andare innanzi senza esso, ed il cuore vi dice: ?La speranza fu vana per lui; lo sarà per tant'altri
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857)
viscere detto il cuore umano. La vanità quando ha preso un uomo, sia pure per un capello soltanto, di grado in grado lo viene a posseder tutto, ne fa
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857)
disperatamente ruinoso dell'espressione. Buon cuore, bell'ingegno, risposta pronta, lealtà, coraggio, insomma di que' tipi che a distanza e senza abuso riescono
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857)
nel cuore, da lasciar mille miglia addietro tutti i balli, i teatri, le feste, tutti i gusti artefatti, in una parola, di questo mondo... compreso
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857)
migliore stato che non era quando nasceste. Con un cuore retto che cerchi unicamente la verità, e collo star molto solo, e molto pensare, un giovane
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857)
pensare che lavoro sia. E chi ha cuore di rimandarla giú per provvedere al lavarsi di quattro o cinque persone? Si resta da lavare ed è naturale. E
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857)
! Questa patata sotto forma umana aveva però avuta l'abilità d'ispirare al cuore del sor Checco tutta la tenerezza della quale era capace. Conseguenza